“Vero o falso?” a cura di SpazioDanza e TiconZero , danza + musica
Ideazione e regia: Momi Falchi, Tore Muroni
Interpreti: Francesca Massa, Donatella Cabras, Rita Atzeri, Gianluca Pischedda, Antonio Pinna.
Consulenza musicale: Alessandro Olla;
Consulenza L.I.S. : Alessandra Mura, Silvia Ferrari.
Immagini: Diego Soddu.
“Vero o falso?” è una costruzione dinamica di forma ed estensione variabili, tendenzialmente contraria a schematismi e abitudini. Non ha un inizio e una fine fissati nello spazio e nel tempo, ma insiste sulla circolarità e la ripetizione. Nell’azione performativa si intrecciano, si sovrappongono, si intersecano la trama e l’ordito della verità e della falsità, disegnando un paradossale tessuto narrativo. I suoni incrociano le immagini, i segni sostituiscono le parole, i corpi invadono gli spazi, i performers si mescolano agli spettatori.
Destino Coatto è una performance itinerante presentata nella Galleria d'Arte Comunale dei Musei Civici Cagliaritani. Attraverso diverse tappe di un unico percorso, dallo spazio esterno dei Giardini Pubblici all'interno del cuore della Galleria, ha disegnato un viaggio emozionale e fatto pulsare una serie di elementi sensoriali: acqua, luce, colori, suono, natura, immagine, parola in continuità e discontinuità fra ambiente e spazio artificiale. Nel tragitto si racchiudeva un frammento di natura: un prato verde con i profumi del giardino, in equilibrio fra artificio e natura. Prendendo spunto dalla constatazione che lo spazio disponibile si presenta all’osservatore/fruitore in luoghi definiti dall’uso (museo/giardino, esterno/interno) si sono ribaltate le prospettive e le consuetudini.
I testi sono stati tratti da Destino Coatto della scrittrice Goliarda Sapienza
Progettazione e realizzazione di Momi Falchi, Tore Muroni e Alessandro Olla con Donatella Cabras, Ilaria Gorgoni, Francesca Massa, Valentina Picciau, Dalila Kairos
Coproduzione Spaziodanza e Ticonzero
La ciclicità dei momenti della vita, l’eterno ripetersi dei secondi nello svolgere e riavvolgere azioni, relazioni, sensazioni….solo chi è felice lo desidera ma per necessità ognuno lo vive. L’istante presente si impone con urgenza ma subito fugge e diviene passato, e genera nostalgia, mentre dal futuro germogliano ansie e aspettative.
Veramente ciò che appare nell’attimo combacia con ciò che sfugge e ciò che si profila?
Le parole di Ronald Laing e Friedrich Nietzsche esplorano la ripetitività del vissuto.
Azione scenica del Laboratorio Permanente di danza contemporanea di Spaziodanza
Progettato e realizzato da Momi Falchi con Donatella Cabras, Gabriele Demurtas, Ilaria Demurtas, Barbara Maniga, Francesca Massa, Massimo Melis, Davide Mura, Giulia Muroni, Silvia Pruna, Riccardo Raccis, Mara Sabatini, Stefania Zedde
Musica di Valentino Nioi
Calma e felicità sono la stessa cosa?
La dinamica contraddittoria di una personalità femminile chiusa nel ristretto ambito della vita quotidiana, senza alcuna compensazione esistenziale e culturale da parte dell' ambiente esterno. L'alienazione si produce nello scontro tra il suo romantico ideale di vita e il contesto gretto, ristretto, violento e volgare in cui invece si ritrova nella realtà.
Una nuova identità femminile, più matura e consapevole, e soprattutto più felice, in EMMA stenta a crescere, poiché nella sua personalità coesistono tutte le contraddizioni di una cultura in declino, ma pure pronta ancora a suggestionare menti e coscienze con i suoi falsi idoli.
Ideazione e interpretazione: Francesca Massa
Musiche ed elaborazioni sonore: Laura Farneti, Manuel Lain
Consulenza coreografica: Momi Falchi
Consulenza L.I.S. : Silvia Ferrari
Costumi: Salvatore Aresu
Foto: Laura Farneti, Gisella Congia
“Ci sappiamo e ritroviamo sempre in cammino, pur nell’arresto apparente, nell’immobilità delle membra e senza più indizi da lasciare. Pur nella sensazione desolata di aver esaurito il numero di tracce a disposizione da affidare alla sabbia, qualcosa cammina sempre per noi, nonostante noi, attorno a noi, al nostro posto”
D. Demetrio
Assolo di teatro danza liberamente ispirato al testo poetico di Silvia Plath ‘Lady Lazarus’
La performance,attraverso la danza, rompe l’automatismo dei passi rapidi e si interroga
sul significato dell’atto del camminare urbanizzato. E’ un richiamo profondo al senso dei primi passi e al miracolo di una vita che rinizia ogni giorno alzandosi in piedi.
Coreografato, interpretato e scritto da Donatella Martina Cabras
Montaggio sonoro e consulenza artistico - musicale: Antonello Murgia – Teatro dallarmadio Musiche: Jamie Mc Carty-Lights in the Forrest- George's Waltz- dal film A Single Man
Letteratura, Danza e Musica confluiscono per regalare un racconto scenico visionario di quello che la Sardegna conserva nel nostro inconscio, nei nostri ricordi, nel nostro passato. Un viaggio a ritroso che arriva all’infanzia dove poesie e racconti di scrittori evocano mondi fantastici di un’isola magica forse mai esistita, quella dei sogni e delle leggende, dove il ricordo si confonde e mischia all’invenzione, dove la danza dà vita a personaggi leggeri che a piedi scalzi cullano, corrono, incarnano nenie, rime e ninne nanne incastrate nella memoria. Il tutto in un susseguirsi dinamico di scene che transitano veloci tra l’antico al postmoderno.
Ideazione, regia e coreografia Donatella Martina Cabras
Coproduzione Spaziodanza, Le Ragazze Terribili, Festival Sulla Terra Leggeri
con Alessio Barbarossa, Donatella Martina Cabras, Gabriele Demurtas, Francesca Massa, Davide Mura, Giulia Muroni
testi Vinicio Capossela, Paolo Fresu, Flavio Soriga, Paola Soriga, Bruno Tognolini
musiche Pasquale Demis Posadinu
Costumi Antonio Marras
foto Gianfranco Manai, Silvia Pruna
Performance di danza contemporanea prodotta da Spaziodanza con gli allievi e le allieve del
Laboratorio di danza contemporanea dell Festival SignalCantieri 2012 a Sadali
L’osservazione della quotidianità e la normale percezione
di essa vengono trapiantate in un contesto differente, in grado di evidenziare peculiarità spesso inindagate. Lo studio del movimento e la creazione del contesto espressivo tiene conto degli
spazi, dei luoghi, delle storie in cui essi si svolgono.
direzione artistica Momi Falchi, Tore
Muroni
con la collaborazione di Donatella Martina Cabras, Francesca Massa
interpreti Melania Carta, Alessandro Cicone, Gabriele Demurtas, Ilaria
Demurtas, Barbara Maniga, Massimo
Melis, Davide Mura, Giulia Muroni, Matteo Pau, Silvia Pruna, Riccardo Raccis, Mara
Sabatini
musiche Alessandro Olla, Sandra Giura Longo
foto Cecilia Virdis
"Qualcuno parte, altri tornano, altri aspettano qualcuno o qualcosa, altri ancora stanno semplicemente ad osservare la gente che passa. Un luogo come un altro che racchiude in sè sentimenti, storie e dinamiche umane."
Perfomance di danza a cura di Spaziodanza Cagliari
Ideazione e regia Momi Falchi e Francesca Massa
Con gli allievi del Laboratorio Permanente
dell’Associazione SpazioDanza
Gabriele Demurtas Ilaria Demurtas Barbara Maniga Massimo
Melis Davide Mura Giulia Muroni Matteo Pau Silvia PrunaRiccardo Raccis Mara
Sabatini
Musiche dal vivo Luigi Lai
Fotografie Alessandro Olla Silvia
Pruna
Progetto ideato e realizzato in occasione del festival
Signal Cantieri 2011 presso la stazione ferroviaria di Sadali
Il passaggio necessario di un io nel mondo, come semplice porzione di materia che, per breve tempo, acquista identità, attraversa l’esistenza per poi tornare al nulla. Non si sceglie di nascere né, solitamente, il momento di morire. Ma pur nella limitata definizione di spazio e di tempo utili si creano connessioni infinite di mondi e di coscienze, relazioni, conoscenze, affetti, memoria.
Il corpo si sposta da un luogo all’altro e cambia i riferimenti esterni ma nel transito
corregge la molteplice totalità del sé, nella ricerca di senso che è il tema della vita. Con il viaggio si sfugge al qui e ora, si inventa una nuova narrazione e nel mentre ci si lascia
trasformare dalle azioni e dalle reazioni, dalla stretta connessione e contrapposizione fra interiore ed esteriore, individuo e doppio, solitudine e vicinanza, libertà e obbligo.
Opera multimediale di danza, musica,
video.
Creazione collettiva
Direzione e coordinamento: Momi Falchi con l’assistenza di Francesca Massa
Collaborazione coreografica: Simone Sandroni
Danzatrici: Francesca Massa, Manuela Piga, Virginia Spallarossa
Musiche: Alessandro Olla
Video: Manuel Carreras
Sophien strasse è un luogo d'attesa al confine incerto tra reale e virtuale, tra azione e rinuncia, tra paesaggio e spazio imploso.
Commistione di atteggiamenti espressivi, dicotomie, metafore, sono le dinamiche prescelte per rappresentare l'idea di rinuncia, l'utopia dell'amore.
L'installazione scenica e filmica (realizzata a Tallin, Estonia), nasce da una ricerca visiva, spaziale, sonora, che assume centralità linguistica nella performance.
music-video-dance-performance
Ideazione e musiche originali: Alessandro Olla
Video live: Marcello Cualbu, Manuel Carreras
Interpreti: Francesca Massa, Massimo Zordan
Organizzazione: Momi Falchi
assolo di danza creato in solitudine
In questo lavoro ho scelto di lasciarmi condurre dal cuore. Ho sentito il bisogno di dare fiducia alla mia voce
interiore, che con urgenza chiedeva udienza…… Nei luoghi dove abitano le fragilità e le forze dell‘anima, la danza sembra avvicinarsi in mondo più semplice, delicato e
puro. E‘ una danza che non vuole essere raccontata……..e così sia.“
evanescenze perdute
frammenti dispersi
cristalli
di lago
cuciti
dal vento
d’un manto inbiancato
sfuggito al disgelo…
ideazione e interpretazione: Cornelia Wildisen
In alto cardi argentati, fiori rossi, gialli, viola; in basso statue selvatiche.
Qualcuno canta qualche cosa. Fa lo stesso, è un canto lento, antico.
Donne che hanno in mano i due capi della vita, padrone e potenti: da loro si nasce e si muore.
Insieme lottano isteriche, si sostengono, guariscono, si uniscono fino a disegnare un'unica impronta.
L'orizzonte del loro corpo è svelato, poi velato e rivelato.
Uno sguardo altro, esterno, fermo, inadatto e non somigliante.
Poi l'incontro,il confronto, forse lo scontro da cui il giorno fluisce.
Il ritorno a casa, in un'altra vita?
Fa lo stesso, in ogni caso, ovunque.
Ideazione e regia: Momi Falchi
Interpreti: Francesca Massa, Manuela Piga, Mara Sabatini, Massimo Zordan
Musiche originali: Walter Mascia, Giancarlo Murranca
Digital audio: Maurizio Favarolo
Video: Elisabetta Saiu
Costumi: Salvatore Aresu
Luci: Luca Lai
Lo spettacolo “PASSI” nasce da una ricerca intorno al sentimento della rabbia, pulsione che benché primaria viene duramente
censurata dalle convenzioni sociali e classificata come impulso negativo di cui si impone la repressione.
Rudolf Steiner, nel saggio “Il calendario dell’anima”, afferma che questa coazione non fa altro che incrinare lo stato di
equilibrio mentale del soggetto portandolo a compiere atti estremi o ad ammalarsi. L’autore spiega inoltre quanto sia importante vivere la collera, riconoscerla così come facciamo con l’amore e
l’odio. Chi non prova rabbia non sa amare. Arrabbiarsi è necessario per poi perdonare e perdonarsi. Per questo è indispensabile che l’emozione non venga trattenuta, bensì canalizzata e sublimata
nell’arte in generale e nella danza, nel nostro caso.
Da queste considerazioni ha tratto spunto lo spettacolo, che disegna momenti e situazioni legate alla società metropolitana,
devota al dio tempo-denaro, dove nessuno può permettersi di fermarsi a riflettere e pensare alla qualità della propria esistenza. Si accumulano ogni minuto strati di rabbia, a fatica
repressa ,che improvvisa sfocia in liti furiose fino alla violenza fisica, lotte all’ultimo respiro, guerre. Il desiderio di uscire dall’anonimato di una vita che non riconosce il valore
dell’individuo determina la nascita di personaggi malati di protagonismo televisivo, tentativi di sfuggire alla disperazione della solitudine, alla frustrazione delle
aspettative.
“Passi” non affronta solo il lato oscuro dell’ira ma anche l’aspetto luminoso dell’anima, l’amore, la forza dell’individuo, l’io e
il sé.
Coreografia: Virginia Heinen, Enrico Tedde
Interpreti: Giulio De Leo, Virginia Heinen, Patricia Marie, Francesca Massa, Mariangela Siani, Enrico Tedde
Collaborazione artistica: Doriana Crema
Musica originale: Giorgio Tedde
Coreografia: Momi Falchi
Interpreti: Silvia Chironi, Roberto Crobu, Francesca Massa, Manuela Piga
Musiche: Gian Luigi Trovesi
Scenografie: Antonello Ottonello
Liberamente ispirato all'opera di Roland Barthes "Frammenti di un discorso amoroso"
Coreografie: Momi Falchi, Tore Muroni
Interpreti: Cristiana Bosoni, Franco Gaudiano, Francesca Massa, Giovanni Taccini, Tiziana Troja
Musiche: Albinoni, Bach, Mozart e brani d'opera cantati da Caruso
Foto: Daniela Zedda
Liberamente ispirato all'omonima poesia di Pierpaolo Pasolini
Interpreti: Franco Cattaneo, Momi Falchi, Tore Muroni, Enrico Tedde
Musiche: Jean Michel Jarre
Coreografia collettiva
Coreografie: Jean Gaudin
Interpreti: Franco Cattaneo, Momi Falchi, Marco Frau, Adriana Lao, Tore Muroni
Musiche: Carlos Gardel
Coreografie: Francoise Andrè
Interpreti: Mirella Demontis, Momi Falchi,Marco Frau, Roberto Frau, Adriana Lao, Carlo Melis, Tore Muroni, Carla Nurchis, Marisa Puxeddu
Musiche: Monk, Schubert, Schumann
Festa dell'Unità 1981
Coreografia collettiva
Interpreti: Momi Falchi, Marco Frau, Roberto Frau, Tore Muroni, Angela Pintus